G20 Italia

Tanto apre l’omo nele braccia, quanto ella sua altezza.

Un quadrato ed un cerchio con al centro una figura d’uomo, ecco “L’uomo Vitruviano”
di Leonardo da Vinci, simbolo del Rinascimento e dell’Italia nel mondo.
La storia del celebre disegno affonda le sue radici nell’opera di Marco Vitruvio
(De architectura), teorico dell’architettura dell’antica Roma del 15 a.C.
Leonardo, partendo proprio dagli studi di Vitruvio, mira a rappresentare un
”homo bene figuratus” , una forma umana che nelle sue proporzioni
è regolata da principi di armonia tra le parti e il tutto.
L’opera nella sua sintesi compositiva racchiude concettualmente le caratteristiche
che definiscono l’uomo del Rinascimento, un uomo consapevole del suo posto
tra le cose del mondo stabile, armonioso ed equilibrato. 

Due figure geometriche primarie contengono la figura umana in duplice posa.
Il quadrato segno di centratura e stabilità, il cerchio, figura platonica di perfezione,
segno del moto e dell’assoluto. L’uomo di Leonardo si radica contemporaneamente
alla base del quadrato e del cerchio. Se da una parte è espressione di stabilità (nel quadrato),
dall’altra è segno 
di dinamismo e tensione verso un moto infinito.
Il capolavoro leonardesco rappresenta nella sua totalità il “microcosmo dell’uomo”
(Manfredo Tafuri) che concepisce l’uomo come riflesso di un ordine superiore ed elemento
attivo di congiunzione tra il divino (cerchio) e il mondo terreno (quadrato).

Il progetto del marchio del G20 nasce da proprio da una profonda riflessione
attorno questi solidi concetti. Il quadrato in blu (terra) è rappresentazione dell’Italia,
il cerchio (divino) 
in oro /giallo simboleggia in questa accezione il globo
e il moto di rinnovamento.

La composizione “G20”, sostituisce concettualmente la figura dell’uomo
e cosi come nell’opera originale la figura umana funge da collegamento
tra i mondi, immaginiamo che l’Italia in questo occasione possa fungere
da centro di congiunzione necessario per la determinazione delle nuove
“proporzioni del mondo”.

Le tre lettere che compongono il logotipo G20  richiamano e rappresentano
la forme tipiche dell’architettura e del lettering italiano (in Italia e nel mondo).
Una composizione pregnante, limpida e fortemente riconoscibile che riesce
a condensare nella sua eleganza oltre 2000 anni di storia.

La “G”, rappresenta l’Italia della Roma Imperiale.
Disegnata secondo le forme “romane” della Capitalis Romana.
Tale modello è rappresentato dalle lettere incise nel basamento
della Colonna Traiana, eretta nell’anno 114 nel Foro Traiano di Roma.
Le forme graziate (terminazioni allungate) della Capitalis derivano dal rapporto
tra lo strumento incisorio (scalpello), la pietra e la gestualità dello scalpellino,
rappresentano da sempre una fonte inesauribile di ispirazione tipografica
anche per i moderni caratteri da stampa.

Il “2” è un omaggio all’eccellenza della tipografia italiana nel mondo, Il Bodoni.
Carattere Neoclassico disegnato da Gian Battista Bodoni (Parma 1798)
Romano moderno o neoclassico nella sua classificazione tipografica
caratterizzato dal forte contrasto tra linee spesse e sottili,
sinonimo di eleganza ed armonia.

Nello “0” modernista, si distilla nella rigorosa geometricità del cerchio,
l’essenza del pensiero razionalista e della avanguardie artistiche come
il Futurismo (1920) che riuscirono a donare linfa e propulsione alla cultura
visiva contemporanea e non solo.

La composizione di Italia – 2021 è affidata invece al carattere “Sole Sans”
della fonderia italiana C-A-S-T. Disegnato da R. Olocco, L. Perondi, il “Sole Sans”
presenta un importante contrasto tra gli archi e gli steli, caratteristica che
lo rende simile ai sans serif dell’inizio del XIX Secolo.

Progetto del marchio del G20 Italia 2021 realizzato da Francesco Gioia.
Progetto di identità e video coordinati e progettati da
Diacomm – Studio di comunicazione.

 

 

 

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